La restaurazione Tongzhi (同治中興T, 同治中兴S, Tóngzhì ZhōngxīngP, T'ung-chih Chung-hsingW; c. 1860–1874) fu un tentativo di arrestare il declino dinastico della dinastia Qing (1636–1911) della Cina restaurando l'ordine tradizionale. Le dure conseguenze della Guerra dell'oppio, i trattati ineguali e le insurrezioni di massa della rivolta dei Taiping a metà del secolo spinsero i cortigiani e i funzionari Qing a riconoscere il bisogno di rafforzare la Cina.
Questo processo di ristabilimento del potere politico Qing prese il nome dall'imperatore Qing Tongzhi (r. 1861–1875) ma fu architettato dalla di lui madre, l'imperatrice vedova Cixi (r. 1861–1872, 1875–1889 e 1898–1908). La restaurazione, tuttavia, che promuoveva e applicava la JingshiP, lett. "Scuola di apprendimento pratico" pur riaffermando la vecchia mentalità,[1][2] non era un autentico programma di modernizzazione.
Gli accademici sono divisi sul fatto se la restaurazione Tongzhi abbia effettivamente arrestato il declino dinastico o abbia semplicemente ritardato il suo inevitabile verificarsi.
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